Quindici chilometri quadrati di coste incontaminate, alberi, macchia e granito, disseminati dalle testimonianze storiche del passato dell’isola. Questa è l’isola di Caprera, la seconda più grande dell’arcipelago di La Maddalena, facente parte dell’omonimo parco ed interamente sopposta a tutela integrale.
Tra le sue bellezze naturalistiche occorre annoverare le cale e le spiagge. Cala Caprarese e Cala Napoletana a nord. La famosissima Cala Coticcio e Cala Brigantina, sul versante occidentale dell’isola, entrambe tutelate con misure speciali e raggiungibili via terra esclusivamente accompagnati dalle guide ambientali. Andando verso sud sempre nella parte orientale dell’isola si possono apprezzare le acque limpide di Cala Portese e proseguendo incontrare la Spiaggia del Relitto che prende il nome dal relitto di una nave carboniera fatta arenare sul posto a seguito di un incendio a bordo.
La posizione strategica dell’isola ha portato, a partire dalla seconda metà del 1700, alla costruzione di numerose strutture militari. In particolare quelle costruite in seguito all’avvento dell’aviazione, costruite con l’idea di mimetizzarsi per proteggersi dagli attacchi aerei, presentano dei caratteri tipologici estremante interessanti, sia che utilizzino il granito per confondersi con le rocce o che imitino l’aspetto delle abitazioni rurali.
L’altro principale motivo a cui l’isola di Caprera deve la sua notorietà è il fatto di essere stata scelta come dimora principale, per 27 anni, dall’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi. Che acquistò la parte settentrionale dell’isola nel 1855, e successivamente vi edificò la “Casa Bianca”, dove abitò e che fa adesso parte del Compendio Garibaldino, uno dei musei più visitati di Italia.